La torre di messer Braimando.
Andando verso il Duomo, affacciandosi sulla sinistra del ponte che collega il colle di San Lorenzo con il resto della cità, si può ammiarre sulla sottostante via della Carbonara una torre con annesso un piccolo giardino. Le pietre sporgenti su un lato della torre, unitamente alle due graziose finestre a bifora che ne ingentiliscono l'aspetto, fanno intuire che trattasi dei resti di un antico palazzo gentilizio. E' la torre di messer Braimando unica superstite delle tanti esistenti sul colle al di la del ponte e che furono distrutte dai viterbesi in quanto erano servite di difesa ai soldati e partigiani di Federico II che vi si erano asserragliati durante la rivolta della città nei confrontii dell'imperatore svevo. Come ricorda il D'Andrea: "Anno Domini 1244. Nel mese de Iennaro tutto el Castello de Hercule, in quel tempo chiamato de S.to Lorenzo, fu scarcato da Viterbesi, nel qual anno c'erano quindici torri et alcuni belli palazi". A quei tempi non si andava tanto per il sottile e distruggere torri e case dei nemici vinti era usanza comune. E' un vero peccato perché a giudicare da quel poco che resta forse in quell'occasione Viterbo perse dei monumenti che oggi avrebbero testimoniato ancora di più la ricchezza e la magnificenza raggiunta dalla città in epoca medievale.
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Opere consultate:
ANDREA SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Stab. F.lli Capaccini, Roma, 1920.