La lapide posta a ricordo della permanenza dei cavalieri di Rodi.
Croci dei cavalieri di Rodi sulle porte della chiesa.
Situata sulla piazza omonima, la chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita è conosciuta dai Viterbesi come chiesa di San Faustino.
Non si hanno notizie certe sulla sua origine, molto probabilmente la chiesa primitiva venne costruita nel corso del 1200 con una forma interna a tre navate divise da colonne coperte da tetto a vista. La forma attuale è frutto di un rifacimento effettuato nel 1759 in base al progetto dell'architetto viterbese Giuseppe Antolini.
Sulle tre porte della chiesa risalta la croce dei cavalieri di Rodi. Insieme alle due lapidi, poste sulla facciata della chiesa, ricordano che nel 1523, allorché essi vennero cacciati dai Turchi dall'isola di Rodi,per concessione di papa Clemente VII, stabilirono la loro sede a Viterbo nella vicina rocca Albornoz rimanendovi fino al 1527. La chiesa, in quanto vicino alla rocca, fu adibita ad officiare i riti religiosi dell'ordine. Allorché i cavalieri lasciarono Viterbo per stabilirsi a Malta donarono alla chiesa una preziosa icona della Vergine con bambino detta Madonna di Costantinopoli. L'icona ancor oggi molto venerata è posta in una cappella in fondo alla navata di sinistra.
Altra immagine molto venerata, conservata nella chiesa, si può osservare lungo la navata di destra e conosciuta come madonna della luce o dell'aurora. Il nome deriva dal fatto che davanti a questa immagine si celebrava la messa per i contadini prima che questi si recassero nei campi alle prime luci dell'alba.
La chiesa, al suo interno, conserva numerosi quadri, due in particolare di un certo pregio artistico. Una, la Strage degli Innocenti, nella cappella Prada e l'altra è il quadro posto sull'altare maggiore e raffigurante i due santi titolari della chiesa Faustino e Giovita in carcere. Entrambe le opere sono del pittore Viterbese Strigelli. L'interno della chiesa, in stile neoclassico, si presenta a tre navate delimitate da pilastri con archi a tutto sesto. Lungo le navate laterali non ci sono cappelle vere e proprie ma gli altari sono posti in semplici rientranze ricavate nello spessore del muro. Sopra la zona del coro, dotata di abside, si innalza una splendida cupola.
La chiesa è dotata di un campanile, situato sul lato destro, termina con una cupola a bulbo. Alla sua sommità c'è un orologio installato nel 1912.
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Opere consultate:
A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Viterbo, FAVL Edizioni Artistiche, 1988
CHIARA MIANO, Chiesa dei Santi Faustino e Giovita; , in «Il centro storico di Viterbo»,Betagamma, Viterbo 2001, pp. 207-208 .