Anticamente Viterbo era conosciuta come la città dalle cento torri e dalle cento fontane. Non tutte le torri e le fontane sono giunte fino a noi. Questa pagina non vuole essere un elenco esaustivo di tutte le fontane di Viterbo bensì una raccolta su quelle più importanti sia dal punto di vista storico che da quello artistico.
FONTANA Di SAN TOMMASO (detta della Morte)
Situata in piazza della Morte, fontana medievale del XIII secolo dalla caratteristica forma a fuso. È sicuramente una delle più antiche di Viterbo. Prende il nome di San Tommaso dalla chiesa cui apparteneva ma è più conosciuta come " Fontana della Morte". Deve questo nome alla compagnia della "Buona morte" che aveva la propria sede nella chiesa e che come scopi aveva quello di assistere i moribondi e quello di provvedere alla sepoltura dei morti delle campagne.
FONTANA DI SAN GIOVANNI IN ZOCCOLI
La fontana che si trova in piazza Dante Alighieri fu realizzata nel 1246. Deve il suo nome alla chiesa di Chiesa di San Giovanni in zoccoli che sorge a fianco. Classica fontana a fuso con vasca circolare. Possiede quattro bocchettoni con facce di leone. La parte superiore è un tronco di piramide con otto facce quattro delle quali presentano iscrizioni solo parzialmente leggibili perché rovinate.
FONTANA DI SAN FAUSTINO
La fontana del XIII secolo si trova in piazza San Faustino di fronte alla chiesa di San Faustino e Giovita ed ha la tipica forma a fuso delle fontane medievali viterbesi. La vasca circolare risulta rialzata rispetto al piano stradale da cinque gradini. Quattro lunghi bocchettoni di metallo che escono da teste di leone alimentano la fontana. Tra di esse sono scolpiti i nomi dei due maestri che la realizzarono. Sulla parte superiore del fuso, un tronco di piramide a otto facce, si alternano due stemmi nobiliari. Sul fondo della vasca, in corrispondenza delle cannelle, quattro blocchi di peperino permettono di appoggiare i recipienti per la raccolta dell'acqua.
FONTANA DI SANTA MARIA IN POGGIO (detta della Crocetta)
La fontana del XIII secolo è situata in piazza della Crocetta di fronte alla chiesa di Santa Maria in Poggio. La piazza e la fontana devono il loro nome ai padri Crociferi che dal 1600 risiedono nella parrocchia. Sulla vasca circolare si innalza la classica forma a fuso tipica delle fontane medievali. Le quattro cannelle che la alimentano fuoriescono da teste di leoni. La scultura sulla cuspide rappresenta un miracolo di Santa Rosa. Si narra che la santa veniva ad attingere acqua a questa fontana e un giorno, dato che ad una compagna si era rotta la brocca, ne raccolse i cocci e la ricompose miracolosamente.
FONTANA DI PIANOSCARANO
La fontana si trova al centro della piazza Fontana di Piano. Essa è un rifacimento di quella distrutta nel 1376 per ordine di papa Urbano V in seguito alla rivolta dei viterbesi contro la corte pontificia. La fontana a fuso di differenzia dalle altre esistenti a Viterbo per la parte centrale ad edicola esagonale. Le facce con archetti trilobati sostenuti da colonnine tortili contengono cinque figure di leone ed un volto umano dalle cui bocche escono le lunghe cannelle metalliche che alimentano la fontana. Vedi scheda -->>
FONTANA GRANDE
Situata nella piazza omonima è considerata la più bella fontana di Viterbo. Su una vasca a forma di croce greca si innalza una colonna ornata da quattro teste di leone. Da esse fuoriescono quattro fistole in bronzo con cinque cannelle ciascuna. Sulle fistole sono riportati gli stemmi della famiglia dei Gatti e di quella degli Orsini. La colonna sorregge due tazze sovrapposte e termina con un elegante pinnacolo. Vedi scheda -->>
FONTANA DI SAN SILVESTRO O DEL GESU'
La fontana sorge al centro di piazza del Gesù, è chiamata anche di San Silvestro dal nome della chiesa che si affaccia sulla stessa piazza. Essa sorge al posto di una più antica più volte rimaneggiata. Si ha notizia di un suo rifacimento già dal 1450. Nel 1923 si è provveduto a ricostruirla interamente. Essa presenta uno stile composito, per la sua ricostruzione è stata utilizzata come coppa inferiore quella di una fontana rinascimentale proveniente dal convento di San Damiano.
FONTANA DI SAN PIETRO ALLA ROCCA
L'attuale fontana, situata all'inizio di piazza della Rocca, sorge al posto di una più antica che subì un primo rimaneggiamento già nel 1449. In seguito si pensò di ampliarla ulteriormente ma i vari progetti presentati non furono graditi ai viterbesi. Si giunse così al 1575 quando l'incarico fu affidato a Giacomo Barozzi detto il Vignola che a quel tempo lavorava per il palazzo Farnese di Caprarola. È al suo progetto che si deve l'attuale fontana e il giglio, simbolo araldico dei Farnese, è posto alla sua sommità . Durante i bombardamenti dell'ultima guerra il monumento è stato gravemente danneggiato, il suo restauro risale al 1948.
FONTANE DEL PALAZZO DEI PRIORI
Lungo la balaustra che dal cortile del Palazzo dei Priori si affaccia sulla valle di FAVL sono collocate tre fontane realizzate intorno al 1624 su progetto di Filippo Caparozzi. Le due laterali, molto semplici, sono a nicchia circolare e il bocchettone dell'acqua che alimenta il catino è inserito in una testa di leone. La nicchie sono sovrastata da una coppa portafiori. Quella centrale, molto più complessa è rialzata di tre gradini rispetto al cortile. Essa è costituita da una vasca di forma mistilinea su cui si innalzano due coppe a forma ovoidale. La prima coppa è sorretta da quattro delfini mentre la seconda da una modanatura a scaglie. La sommità della fontana è decorata da un gruppo scultoreo di bronzo che ricorda lo stemma di Viterbo, con la palma e due leoni rampanti realizzato dallo scultore C. Ielmoni. Lo stemma che orna la vasca principale è quello di G. Grimaldi, vice-legato e governatore di Viterbo dal 1625 al 1628.
FONTANA DI SANTO STEFANO (detta delle Erbe)
La fontana prende il nome dalla piazza nella quale è collocata. Quella attuale ha preso il posto di una molto più antica, forse una fontana medievale a fuso, denominata di Santo Stefano dal nome della chiesa, oggi non più esistente, presso la quale sorgeva. La forma che oggi possiamo ammirare è frutto di vari interventi che si sono succeduti nel corso del '600. Il parapetto della vasca principale è ornato da due teste di leone, scolpite a rilievo, alternate allo stemma del comune di Viterbo ed a quello di monsignor Odoardo Cybo che fu governatore della città nel 1668. Altri stemmi sono scolpiti sui quattro mensoloni che reggono i quattro leoni della fontana e che sono in maniera alternata quello del comune di Viterbo e quello di Odoardo Farnese, legato del patrimonio
FONTANA DI SAN SALVATORE o DI SAN CARLUCCIO
La fontana, risalente al XIII secolo, sorge in piazza San Carluccio nel Quartiere San Pellegrino. La piazza e la fontana prendono il nome dalla chiesa ivi presente, inizialmente dedicata a San Salvatore ed ora è intitolata a San Carluccio. La cannella che alimenta la vasca rettangolare fuoriesce da una bocca di leone. Bocca di leone che sovrasta due stemmi nobiliari molto corrosi e di difficile lettura. Altri due stemmi sono presenti sui lati della vasca, uno è quello della famiglia dei Gatti mentre l'altro potrebbe essere della famiglia degli Anguillara in quanto vi sembrerebbero raffigurate due anguille incrociate.
FONTANA DI SAN ANDREA
Situata lungo la via San Andrea nel quartiere di Pianoscarano la fontana è relativamente recente. Sul pilastro centrale che sovrasta la vasca e nel quale è murato il bocchettone è scolpito in numeri romani l'anno della sua costruzione (1902). Sullo stesso pilastro figurano due stemmi recanti la scritta S.P.Q.V.
FONTANA DEL CONVENTO DELLA TRINITA'
In una nicchia del muro perimetrale della Chiesa convento della Trinità è possibile ammirare questa fontana del XIII secolo. La fontana, oggi priva di acqua, doveva servire ai monaci per lavarsi le mani prima dei pasti. La sua forma risulta abbastanza originale. Il parapetto della vasca risulta scolpito a finte porte di cui quella centrale munita di chiavistello. La parte superiore è divisa in dodici specchiatura da quattro delle quali fuoriesce un bocchettone inserito in teste di animali. Sulla lunetta superiore della nicchia era presente un affresco con un paesaggio lacustre oggi quasi totalmente distrutto.
FONTANA DELLA LOGGIA DEL PALAZZO PAPALE
La fontana si trova al centro della loggia del Palazzo Papale. Essa sostituisce quella duecentesca distrutta durante il crollo del tetto e di una facciata della loggia nella seconda metà del XV secolo. Nella sua ricostruzione vennero utilizzate solo alcune parti della fontana originale e precisamente la coppa e la colonna che ad essa funge da supporto. La vasca principale è invece formata da parti di varia provenienza. Quelle con lo stemma dei Gatti probabilmente facevano parte lella loggia crollata. Gli altri stemmi appartengono al cardinale Raffaele Galeotto Riario, al vescovo Francesco Maria Visconti Settala, a papa Sisto V della Rovere.
FONTANA DAVANTI AL PALAZZO VESCOVILE
Situata in piazza San Lorenzo, di lato all'ingresso del palazzo vescovile, la fontana è relativamente recente. Essa è stata costruita utilizzando elementi di diversa provenienza risalenti al XV e XVII secolo. La vasca probabilmente era situata nei giardini del palazzo vescovile e reca lo stemma del cardinale Francesco M. Brancaccio, la colonna e la coppa in stile rinascimentale originariamente non appartenevano ad una fontana e sono state adattate allo scopo.
(Angelo M. Ambrosini)
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Opere consultate:
A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Viterbo, FAVL Edizioni Artistiche, 1988
CESARE PINZI, I principali monumenti di Viterbo, Viterbo, Sette Città, 2a edizione, 1999
CECILIA PIANA AGOSTINETTI, Fontane a Viterbo, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1985